STORIA DELLA MUSICA: 40 ANNI FA -1977 – IL CANTAUTORATO ITALIANO

Radio Ferentino vuole ricordare alcuni grandi artisti del cantautorato italiano che quaranta anni fa pubblicarono album che rimarranno per sempre nella storia della musica italiana e che fanno parte dell’archivio discografico della radio che,  nel 1977, trasmetteva sui 99,300 Mhz della modulazione di frequenza.     

Non potevamo iniziare questo viaggio nella storia senza ricordare un grande musicista che ci ha lasciato nel 2012.

Lucio Dalla

“Come è profondo il mare”

Dopo tre album ideati in collaborazione con il poeta e intellettuale bolognese Roberto Roversi, autore di tutti i testi di “Il giorno aveva cinque teste” (1973), “Anidride Solforosa” (1975) e “Automobili” (1976), Lucio Dalla decide, per la prima volta nella sua carriera, di far tutto da solo, aggiungendo alle sue musiche anche le parole.

In questo lavoro Lucio è maturato non solo come musicista ma soprattutto come cantautore, tanto che “Come è profondo il maresi può tranquillamente considerare il suo primo capolavoro, nonché uno dei migliori esempi di compenetrazione fra poesia visionaria e musica popolare. Gli arrangiamenti hanno un taglio moderno, guizzante, basati sulla mobilità della sezione ritmica, sugli interventi ficcanti di chitarre e tastiere e sulle punteggiature dei fiati: non si era mai realizzata, prima d’allora, una fusione così felice fra sensibilità melodica italiana e stilemi derivati dal sound d’oltreoceano (rock, soul, blues, funk).

Il brano che da il titolo all’album, forse il pezzo più bello ed evocativo scritto da Dalla nella sua carriera, è una perfetta testimonianza di questo matrimonio sonoro: la ritmica alla Neil Young  sostiene una vibrante narrazione che s’innalza nel mezzo di tastiere liquide, chitarre caracollanti e lontani echi di un coro femminile. Ma nell’album sono presenti anche le malinconie di “Quale allegria” e “Barcarola” (gli unici brani in cui è presente l’orchestra d’archi), gli squarci agrodolci della surreale “Treno a vela”, l’abbandono lirico di “Il cucciolo Alfredo”, la furiosa odissea metropolitana di “Corso Buenos Aires” e l’ardito gioco sessuale della notissima “Disperato erotico stomp”, che procurò al musicista emiliano il suo primo successo di ‘scandalo’. In questo album emerge per la prima volta la grandezza di un artista completo, che negli anni immediatamente successivi s’imporrà come uno dei pochi cantanti di musica leggera in grado di segnalarsi anche per la profondità delle sue canzoni, e non solo per la sua smisurata fama.

Fonte: musicattitude.it

 

Articoli correlati

Logo Header Menu
Right Menu Icon