Per la rubrica “Il cittadino si racconta”, inserita all’interno del programma “Ferentino ieri e oggi”, Luigi Sonni, presidente della Pro Loco di Ferentino, ha voluto condividere con Radio Ferentino e con l’intera città, i sui ricordi inerenti il bombardamento della città di Ferentino del 22 gennaio 1944, fino ad arrivare a quelli del maggio dello stesso anno.
Il 21 gennaio 1944, giunse a Ferentino, una colonna motorizzata con carri e autoblinde, l’ufficiale che la comandava non rispettò le disposizioni date in precedenza, infatti, Kesserling, aveva proibito alle colonne tedesche dirette al fronte di sostare a Ferentino, tutto ciò anche grazie all’intervento del Vescovo diocesano Mons. Tommaso Leonetti.
La colonna motorizzata fu fatta collocare su Piazza Umberto I, oggi Piazza Matteotti, e lungo via XX Settembre, quindi il bombardamento della città ernica avvenne a causa di questi spostamenti.
La sera del 22 gennaio, Ferentino fu definita da Monsignor Giuseppe Casali, un CIMITERO. Non il minimo segno di vita.
Il 23 gennaio, i Tedeschi, andarono via, la città, anche se in lutto, provò un “senso di sollievo”.
Al 27 Gennaio erano state estratte dalle macerie 54 (cinquantaquattro) vittime, i Tedeschi ebbero un solo carro incendiato e uno rimasto sotto le rovine.
Quest’evento, che ha portato morte e distruzione nella città di Ferentino, si può mettere in relazione con la prima battaglia di Cassino, iniziata il pomeriggio del 17 gennaio 1944.