A.A.A.A…. Chiedesi piccolo aiuto a chi ci governa

A.A.A.A…. Chiedesi piccolo aiuto a chi ci governa

I rappresentanti dello Stato italiano chiedono a noi cittadini di effettuare donazioni di somme in denaro per aiutare le città colpite dal terremoto.

Di fatto il Governo ha immediatamente proceduto ad istituire i cosiddetti numeri solidali, a cui noi cittadini possiamo rivolgerci per effettuare donazioni.

I nostri governanti infatti sanno benissimo quali corde toccare per muovere la sensibilità di noi italiani, soprattutto di chi ha “sentito“ la scossa tellurica o di chi, purtroppo, nella nostra terra sismicamente attiva, ne ha subita una, si immedesima facilmente in chi ha perso tutto a seguito di una calamità naturale.

Le cifre raccolte, quindi, sono molto consistenti.

Ogni cittadino si “tassa” per poter collaborare a ricostruzioni che lo Stato dovrebbe finanziare in toto, od almeno fornendo gran parte delle cifre che servono a sopperire ai bisogni di chi ha perso ogni cosa ed ha necessità di tutto.

Ognuno di noi, a prescindere da queste “tassazioni” volontarie, paga già le proprie tasse, dovute allo Stato e credo che ognuno di noi si chieda: ma dove finiscono tutti i soldi da noi versati nelle casse dello Stato? Perché i parlamentari, invece di chiedere sempre aiuti economici al popolo, non utilizzano i soldi delle tasse da noi pagate per ricorrere ai bisogni primari della popolazione italiana? E soprattutto in caso di eventi straordinari, perché, non mettono mai le mani nelle proprie tasche, cioè non vanno mai a toccare quei soldi che i cittadini devono pagare per i privilegi di chi li governa?

La somma di denaro che lo Stato italiano eroga annualmente alla Camera Dei Deputati ed al Senato della Repubblica ammonta a circa € 1.600.000.000,00 (un miliardo e seicento milioni di euro).

In parole povere lo Stato italiano prende questi soldi dalle entrate tributarie annuali che noi contribuenti versiamo nelle sue tasche.

Le  entrate  tributarie  che  lo  Stato  riceve  da  tutti  i  contribuenti  della Repubblica ammontano a circa  € 500.000.000.000,00 (cinquecento miliardi di euro).

Questi dati sono stati ripresi dai bilanci relativi all’anno 2015, e visionabili da chiunque nei siti web della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica e del MEF Ragioneria Generale dello Stato.

Premesso ciò possiamo dire che, se i rappresentanti dello Stato applicassero alla cifra che si attribuiscono uno sconto, per esempio, pari al 10%, come se un’ impresa privata applicasse uno sconto ai  propri  clienti,  cosa  che  normalmente  ogni  impresa  privata fa, ne deriverebbe una somma pari ad  € 160.000.000,00 (centosessanta milioni di euro) che andrebbe a contribuire alla ricostruzione ed agli aiuti per la popolazione che ne necessita.

Inoltre questa somma sarebbe subito disponibile ed utilizzabile in quanto già nelle Casse dello Stato.

Noi cittadini siamo sempre pronti a fare sacrifici di tutti i generi, basta solo ricordare le varie manovre economiche “subite” negli ultimi anni e senza considerare quelle che ci aspettano nel futuro.

Alla luce di ciò sarebbe bello che, chi ci governa, facesse ogni tanto anch’egli un piccolissimo sacrificio.

Per utilizzare semplicemente questa  somma  basterebbe  dividere l’importo di  € 160.000.000,00 per il numero degli immobili, sia abitazioni che aziende, andati distrutti.

La somma da destinare ad ogni proprietario come risarcimento verrebbe corrisposta immediatamente a colui che ha subito il danno e permetterebbe immediatamente di poter riprendere l’attività di una impresa agricola, industriale, artigianale o commerciale nel giro di pochissimo tempo, riducendo così i tempi per la rinascita economica di una zona colpita da una calamità.

Questo vuole essere solo un esempio di come, con un piccolo aiuto economico ed un “sacrificio” molto relativo del Consiglio di Amministrazione (leggi Consiglio dei Ministri e Parlamentari) della Azienda Italia, il nostro Stato, la nostra Azienda, la nostra ricchezza, non si creerebbero disagi sempre e solo ai cittadini che sono sempre sia vittime che soccorritori.

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